Genova non si concede subito. Non si mostra come le città che cercano lo sguardo del visitatore. Genova si svela poco a poco, con il passo lento di chi ha molto da raccontare ma sceglie di farlo solo con chi è disposto ad ascoltare.
Stretta tra il mare e la montagna, Genova è un labirinto verticale fatto di salite, carruggi, profumo di focaccia e scorci che mozzano il fiato. È una città da vivere col naso all’insù, per ammirare i palazzi nobili dei Rolli, e col cuore aperto, per lasciarsi sorprendere da un vicolo che si apre su un campanile, una piazza minuscola, una bottega antica.
La bellezza di Genova non è patinata: è ruvida, autentica, come le mani di chi ha sempre vissuto di mare e di fatica. È nei colori sbiaditi dei palazzi del centro storico, che raccontano secoli di commerci e dominazioni. È nella vista dall’alto di Spianata Castelletto, dove il caos si dissolve in una distesa di tetti, cupole e mare infinito.
Genova è una città dove convivono l’aroma del basilico e il profumo del porto, l’arte dei Rolli e le grida dei pescatori. È un incrocio continuo di epoche, culture e voci. Una bellezza stratificata, come le sue lasagne al pesto.
























